È giunta l’ora di verificare se la vostra TV sia compatibile con il DVB-T2 o no. Potete farlo in modo molto semplice, andando sul canale 200 o sul canale 100. Se non trovate il canale, neanche dopo una risintonizzazione, o trovate solo una schermata nera, significa che la vostra TV non è compatibile e presto la dovrete cambiare, a seconda di quando avverrà lo switch-off nella vostra regione:
dal 1° settembre al 31 dicembre 2021: Valle d’Aosta, Piemonte (Torino), Lombardia (Milano), Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige;
dal 1° Gennaio al 31 Marzo 2022: Liguria (Genova), Toscana, Umbria, Lazio (Roma), Campania (Napoli), Sardegna;
dal 1° Aprile al 30 Giugno 2022: Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Marche.
Dopo lo switch-off, non sarete in grado di vedere più nulla e tutte le trasmissioni avverranno col nuovo standard. Questo porta numerose innovazioni (quella di poter vedere programmi in 4K per esempio) e libera frequenze utili al 5G.
Siete ancora in tempo, inoltre, per richiedere il bonus TV messo a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico, per comprare una nuova TV o decoder se la vostra non risulta essere compatibile
Come possiamo creare un gateway di collegamento tra IRC (sistema per chat testuali in giro da un po’ di anni) e Telegram (app di messaggistica nata nel 2013)? Creare una cosa del genere può esserci per esempio utile nel caso in cui abbiamo un canale IRC ed uno Telegram sullo stesso argomento/per lo stesso progetto e non vogliamo disperderne i messaggi.
Per questo tutorial utilizzeremo Teleirc di FruitieX, anche se ci sono diversi fork e versioni simili (come quello di RITlug) su Ubuntu 16.04 LTS (tramite Droplet di DigitalOcean).
Per comodità
Registriamoci, clicchiamo “Create droplet” e selezioniamo i dettagli.
Subito dopo creiamo il file di configurazione teleirc --genconfig, se ci sono problemi in questa fase usiamo il fixme dell’autore digitando mkdir ~/.teleirc
Problemi supplementari
Ebbene, durante l’installazione di teleirc possono verificarsi degli errori, uno di questi riguarda node-gyp. Se vi capita un errore del genere, seguite la procedura:
Aggiornamento di Node.js e npm
sudo npm cache clean -f
sudo npm install -g n
sudo n 4.4.5
sudo npm install npm -g
Se siamo riusciti ad eseguire l’installazione senza problemi procediamo ad eseguire la configurazione.
Creazione e configurazione del bot Telegram
Prima di tutto creiamo il bot su BotFather. Creiamo il nostro bot digitando /newbot e seguendo la procedura. Poi copiamo il token ricevuto nel messaggio ed incolliamolo nel file di configurazione che vedremo in questo passaggio.
Trovate qui un video su come personalizzarlo mentre qui un elenco già pronto di comandi da impostare (basta copiare ed incollare) quando si fa /setcommands.
Poi digitiamo /setprivacy, scegliamo il nome del nostro bot e clicchiamo Disable. In questo modo consentiremo al nostro bot Telegram di leggere i messaggi che inviamo nel gruppo e di inviarli a teleirc.
Configurazione di Teleirc
Facciamo cd ~/.teleirc ed apriamo dal nostro editor di testo preferito (io uso nano) il file config.js.
Per comodità ecco il comando nano config.js.
A questo punto ci ritroveremo con questo file di base di nome config.js, questa è una mia traduzione dei commenti fatta sulla base dell’ultima versione ad oggi. Vi consiglio di guardare sempre il repository ufficiale per la versione aggiornata.
Una volta che abbiamo configurato correttamente il bot, salviamo il file ed eseguiamo il comando teleirc. Finalmente, dopo tante peripezie, abbiamo fatto partire questo bot.
Vedrete entrare il bot con l’username che gli avete dato nel canale IRC che avete impostato.
Ma non è finita qui!
In alcuni casi, il bot potrebbe non aver acquisito correttamente il chatID del nostro gruppo e potrebbe richiederlo insistentemente su IRC. In questo caso dobbiamo inviare un messaggio qualsiasi sul nostro gruppo Telegram, eventualmente menzionando il bot utilizzando @usernamedelbot (quello che abbiamo impostato su BotFather).
Una volta aver visto il primo messaggio recapitato e nessun segnale controverso durante la sessione SSH (quindi vedendo solo uno spazio vuoto sotto al processo senza altri interruzioni e senza possibilità di eseguire altri comandi).
Ma se si chiudesse la sessione SSH? In questo caso non avremmo la possibilità di mantenere attivo il bot. Ci viene in aiuto GNU screens, ottimo strumento.
Digitiamo screen e subito dopo premiamo invio (ci uscirà una schermata di presentazione). Infine si aprirà una normalissima finestra SSH. Lì potremo digitare tutti i comandi che vogliamo che rimarranno in esecuzione anche dopo la chiusura del terminale (Attenzione! Chiudete il terminale, non killate la sessione)
Per recuperare la sessione basta digitare screen -r mentre per recuperare un elenco delle sessioni (per poi recuperarle se sono più di una) basta digitare screen -ls.
Con il riavvio le sessioni però si interromperanno.
Per questo motivo potete creare servizio per systemd, da posizionare in /etc/systemd/system, trovate un esempio dell’autore qui.
Note finali
Per accedere al gruppo di supporto di teleirc, basta ottenerne il link dando il comando teleirc --join-tg .
Per risolvere eventuali problemi, è possibile far entrare teleirc in modalità “verbose”, in modo che riporti tutti i log, anche quelli di debug, avviandolo con questo comando: teleirc -vvv.
È importante non terminare il processo forzatamente, ma chiuderlo solo con CONTROL + A.
Cosa importantissima, se riscontrate dei malfunzionamenti di qualsiasi tipo che riguardano l’invio dei messaggi da Telegram a IRC (Telegram =>IRC) vi consiglio di togliere e riaggiungere il bot, dopo aver verificato su @BotFather che l’opzione /SetPrivacy per il vostro bot sia su False.. Altra cosa importante, se non gradite che vengano caricate le immagini sul server, potete far sì che vengano caricate su Imgur, trovate una guida ufficiale qui.
È possibile anche impostare una regex per selezionare solo specifici messaggi da inoltrare da IRC a Telegram (e viceversa) e quali no. Trovate l’opzione alla fine del file di configurazione.
Spero che questa guida vi sia stata utile, è stata scritta qualche tempo fa quindi perdonate eventuali refusi e informazioni poco aggiornate! Fatemi sapere nei commenti come è andata e se state riscontrando problemi.
Ecco perché ho pagato un dominio 88 centesimi ed ora vogliono 50 euro per rinnovarlo una volta che è stato avviato.
Il tutto incomincia alle 18:00 del 25 agosto. Sono andato su un sottodominio del mio sito (mait.tech) per creare un nuovo progetto ed ho trovato una pagina di cortesia di Namecheap (il mio registrar) con tanta pubblicità.
Ma andiamo per ordine: un registrar è un’azienda che vende i domini internet (soprattutto online ma non è detto). Paga al registro, che tiene l’elenco di tutti i domini internet, una tariffa a forfait (di solito 1000 euro) per registrare un numero definito (da un accordo tra i due) di domini. Ogni TLD, che sarebbe l’estensione del dominio internet (tipo .it, .com, .org, .net), ha un suo registro dedicato anche se un’azienda potrebbe essere l’affidataria di più TLD.
L’ICANN è un ente internazionale (sotto il controllo del Dipartimento del Commercio degli USA) che si occupa di decidere quali devono essere i nuovi TLD.
Ritornando alla nostra storia, mi sono ricordato che il mio dominio scadeva il 23 agosto ed ho scoperto che è entrato nel grace period, chiamato autoRenewPerioddall’ICANN, che va dalla scadenza a 20 giorni dopo di essa. Il registrar anticipa i soldi del rinnovo al registro che gli vengono restituiti nel caso il registrante non rinnovasse il dominio.
Ho aggiunto il dominio nel carrello per il rinnovo, ma ho scoperto la dura verità: il rinnovo costa ben 40 euro. Io, per acquistare il dominio, ho pagato 88 centesimi.
Nella schermata di acquisto era presente solo un riferimento al prezzo originale ma non era indicato chiaramente che bisognasse pagare così tanto per rinnovare il dominio.
Oggi acquistare un dominio .tech da Namecheap osta circa 4 euro
Allora ho contattato l’assistenza, che mi ha detto che «è impossibile ottenere il dominio ad un prezzo minore». Ho provato a seguire la procedura per trasferire il dominio, ma quando provavo a richiedere il codice di autorizzazione per il trasferimento mi rimandava alla pagina principale.
La procedura è stata fatta manualmente dall’assistenza che mi ha mandato una mail poco dopo con l’authcode (il codice di autorizzazione per trasferire il dominio).
Mi sono messo, quindi, alla ricerca di un registrar che offrisse un prezzo conveniente per un nome di dominio .tech, un TLDabbastanza particolare e non molto diffuso.
Ho trovato su GoDaddy una promozione che offriva domini .techa 10 euro ma mi sono accorto che nella promozione (valida solo per il primo anno, come sempre) non erano compresi i trasferimenti.
Ho contattato l’assistenza telefonica che mi ha detto che i domini .techhanno questo prezzo stabilito dal registrar che ammonta addirittura a 70 euro e che le offerte sono valide solo per la prima registrazione (come scritto nella pagina). Per questo motivo non mi avrebbe potuto praticare un prezzo scontato (che avrebbe potuto farmi per altri servizi).
Allora ho pensato di attendere la scadenza del dominio e di ri-registrarlo una volta scaduto, ma ho scoperto che i tempi sono lunghissimi: ben 20 giorni per la scadenza del grace period e 80–120 giorni per la cancellazione del dominio. In questo periodo c’è un’asta sul dominio (che potrebbe essere vinta da qualcuno). Secondo Namecheap nella maggior parte dei casi l’asta termina con successo.
Durante il periodo dell’asta il registrante può ancora recuperare il dominio pagando una tassa di rimborso.
Ho scritto all’assistenza per chiedere se si potessero accelerare i tempi ma mi hanno detto di no.
Perché sarebbe una presa in giro?
Nelle operazioni commerciali dei registrar non viene molto pubblicizzato il fatto che quello è un prezzo valido solo per il primo anno.
Dopo aver registrato un dominio a quel prezzo molto vantaggioso possono essere fatte proposte di rinnovo ad un prezzo molto più alto del prezzo pagato all’inizio. Vi faccio altri esempi di situazioni che mi sono capitate.
Con GoDaddy, due domini me li fecero pagare 6 euro l’uno. L’anno dopo mi proposero un rinnovo a 15 euro.
Con Register.it, invece, acquistai due domini .info a 90 centesimi l’uno. L’anno dopo mi proposero il rinnovo a ben 35 euro. Qui trovate il listino prezzi che testimonia i prezzi di rinnovo esorbitanti (sul sito trovate le promozioni).
Ancora con Register.it acquistai altri due domini (uno .it ed uno .info) a prezzi bassissimi (non ricordo quanto, ma non superavano i 10 euro totali). L’anno dopo mi proposero il rinnovo a 35 euro. Oggi quei domini sono ancora in stallo e sto aspettando la cancellazione.
Di nuovo con Register.it acquistai un dominio .it a 2 euro. L’anno dopo mi proposero il rinnovo ai soliti 35 euro, ma un amico mi consigliò un espediente che mi fece risparmiare e mi fece pagare il rinnovo 9 euro.
Basta trasformare il dominio standard (che ha funzioni, spesso inutili, come un piccolo spazio hosting di pochi MB) in un dominio express che ha il costo di 9 euro.
La procedura è semplice, bisogna recarsi nella schermata di cancellazione del dominio e fare per cancellare, subito il sistema proporrà la trasformazione in express.
Una nota positiva di Register.it è l’assistenza, che ha subito rimborsato un rinnovo automatico non voluto (a 50 euro, per un dominio pagato 10).
La prossima volta che comprate un dominio, vi consiglio di stare attenti a queste tariffe esorbitanti. Ho trovato OVH.it che propone buoni prezzi di rinnovo ma devo valutarlo approfonditamente.
Ma come è continuata la vicenda?
Il dominio è ancora in attesa, è molto probabile che venga venduto (è di sole 4 lettere, quindi molto appetibile). In questo modo perdo un link di riferimento che ho distribuito per molto tempo in giro. Sto valutando molte altre alternative.
Se vuoi seguirmi, ti consiglio di iscriverti alla mia newsletter, che rimarrà sempre lì dove sta :-). In questo periodo l’ho un po’ trascurata un po’ per colpa di questi problemi un po’ per colpa di altri, ma riprenderò a pubblicare in brevissimo tempo.
Grazie per aver letto il mio articolo! Se ti è piaciuto lascia qualche clap.
Attenzione: se avete un account di posta con un altro provider (come Microsoft, Virgilio, Libero o mail su proprio server) non sarà possibile ricevere le email su Telegram a meno che non si imposti l’inoltro automatico sulla propria casella Gmail.
Procedimento
Aprire l’app oppure il sito di IFTTT, poi selezionare il + o cliccare sul proprio nome, aprendo il menu a tendina e cliccando New Applet
In alto a destra selezioniamo “new applet”
2. Cliccate il grande + vicino a this, nella schermata successiva cercate Gmail nella barra di ricerca e selezionatelo
Selezionate Gmail
3. Una volta selezionato Gmail, se non avete ancora connesso il vostro account, cliccate su Connect
Se l’account non è stato ancora connesso, selezioniamo “Connect”.
3bis. Nella finestra successiva accedi a Google inserendo email e password o seleziona il tuo account o, ancora, salta questo passaggio se hai già effettuato l’accesso
Nel mio caso, ho già effettuato l’accesso e devo selezionare l’account
3ter. Nella finestra successiva, clicca Consenti per collegare IFTTT alla posta elettronica
Clicca il tasto blu
4. Ritorna nella finestra di IFTTT. Qui potrai scegliere la soluzione più adatta a te. In questa guida sceglieremo di inoltrare tutte le mail a Telegram, ma potrete anche scegliere un criterio. Procedete alla scelta di Any new email in inbox se desiderate che arrivino tutte le email.
In questa guida procederemo con il selezionare l’ultimo riquadro a destra della prima fila
5. Adesso, ritorneremo alla schermata iniziale. Premiamo il grande + vicino a that. Poi cerchiamo e selezioniamo Telegram
Scegliamo Telegram
6. Nella schermata successiva clicchiamo Send Message
Selezioniamo il secondo riquadro, “Send Message”
7. Nel menu di configurazione (la schermata che appare cliccando il riquadro) impostiamo i parametri. Di seguito i parametri che consiglio di impostare
Una volta configurati i parametri come preferiamo (quelli sopra sono quelli suggeriti), clicchiamo Create action.
Fatto!
8. Nella schermata successiva, disattiviamo Recive notifications when the applet runs (togliamo la spunta) e clicchiamo Finish.
Mi raccomando a togliere la spunta se non volete fastidi 🙂 Premiamo Finish
9. Finito! Il nostro applet è pronto e riceveremo le prossime mail in Telegram tramite il bot IFTTT (che deve essere attivato e collegato all’account IFTTT con cui abbiamo creato l’applet).
Avete sempre voluto evitare questo passaggio? Grazie ad IFTTT procederà tutto in automatico
In questa guida impareremo a far aumentare automaticamente la suoneria ogni qual volta il nostro telefono si connette ad una determinata rete Wireless (quella di casa o dell’ufficio, ad esempio).
Requisiti:
Rete Wi-Fi
Smartphone Android con Wi-Fi attivo e collegamento automatico
Aprire l’app oppure il sito di IFTTT, poi selezionare il + o cliccare sul proprio nome, aprendo il menu a tendina e cliccando New Applet
In alto a destra, selezionare “New Applet”
2. Cliccate il grande + vicino a this, nella schermata successiva cercate Android Device nella barra di ricerca e selezionatelo
Scegliere “Android Device” che corrisponde ad un’interazione con un dispositivo Android.
3. Scegliete, nel menu che si presenta, il riquadro con scritto Connects to a specific Wi-Fi network
Scegliamo il terzo riquadro da sinistra
4. Inserite nella pagina che si presenta l’SSID (il nome) della rete Wi-Fi che preferite (una volta connessi a quella, verrà aumentato il volume della suoneria) Il nome va inserito correttamente rispettando maiuscole e minuscole.
Inseriamo esattamente e correttamente, con attenzione, includendo maiuscole, minuscole, spazi e trattini, il nome della nostra rete wi-fi che vogliamo che faccia “scattare” il meccanismo
5. Cliccate Create trigger. Nella schermata successiva selezionate il + vicino a that. Cercate sempre Android Device come prima e selezionatelo
Stessa identica cosa
6. Nella schermata che appare, selezionate Set ringtone volume
Sarebbe il primo riquadro della seconda colonna
7. Una volta cliccato sul riquadro IFTTT chiederà di indicare il volume desiderato della suoneria. Noi abbiamo indicato 100%, voi selezionate quello che preferite.
Dal menu a tendina possiamo selezionare diversi volumi, scegliete voi quello più adatto alla vostra situazione
8. Cliccate Create action e poi Finish. Prima di cliccarlo vi consigliamo di disattivare (togliere la spunta) a Receive notifications when this Applet runs.
Togliamo la spunta per evitare problemi ed infine clicchiamo “Finish”
9. Abbiamo finito! L’applet funzionerà sui telefoni Android dove è stata installata l’app IFTTT ed è stata connessa con il nostro account.
Per ottenere l’effetto inverso (diminuire il volume quando ci si disconnette dalla rete Wi-Fi di casa) basta scegliere al passaggio 3 Disconnects from a specific Wi-Fi network ed al passaggio 7 modificare il valore impostando 0%. Si possono trovare molte altre combinazioni
Originally published at telegra.ph on December 29, 2016 per conto di OTI NETWORK. Licenza CC-BY-SA 4.0